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Piano di Continuità Operativa: azzera i tempi di fermo

L'obiettivo del piano di continuità operativa è garantire la prosecuzione delle attività anche a fronte di problemi di una delle componenti di un sistema. Ogni anno circa il 20% delle aziende deve fronteggiare un problema di interruzione dei servizi operativi con conseguenti perdite di clienti e fatturato, e le cause che portano a tali interruzioni sono molteplici.
È quindi necessario che tutte le componenti fondamentali del sistema siano ridondanti: nel caso di una sala macchine sarà necessaria la sua ridondanza con un’altra, tipicamente analoga, posta nella stessa sede geografica in un locale differente e collegata con una rete locale ad alta velocità.

Piano di continuità operativa: i requisiti

Prima di creare un piano di continuità operativa è fondamentale che l’azienda stabilisca le metriche RTO & RPO per i vari processi aziendali:
- RTO: è il tempo massimo per cui è possibile fare a meno di una specifica applicazione o funzionalità; indica quindi la durata massima tollerabile per ripristinare l’operatività del servizio
- RPO: rappresenta il massimo tempo che intercorre tra la produzione di un dato e la sua messa in sicurezza; definisce quindi la misura della massima quantità di dati che si accetta di perdere a causa di un evento avverso imprevisto
Il valore di RTO va da zero a qualche minuto.
Il valore di RPO è pari a zero.

Approfondisci RTO e RPO
Piano di continuità operativa: i requisiti

Come funziona un piano di continuità operativa

Identificazione degli obiettivi

La prima cosa da fare quando si redige un piano di continuità operativa è allinearlo agli obiettivi aziendali, in modo da poter settare i traguardi da raggiungere.

Analisi dell'impatto sul business

Il piano di continuità operativa deve identificare le funzioni critiche dell’azienda e valutare l’impatto di un’interruzione di tali funzioni sull’attività aziendale.

Creazione del piano operativo

Questo deve includere le strategie di mitigazione del rischio, le procedure di emergenza, i piani di ripristino e le modalità di comunicazione.

Testing, valutazione e revisione

Una volta che il piano di continuità operativa è stato definito, è importante testarlo per verificarne l'efficacia, per identificare eventuali problemi e per apportare modifiche.

Gestione del piano di continuità operativa

Una volta implementato, il piano va ovviamente gestito, aggiornato e revisionato costantemente. È inoltre indispensabile nominare un responsabile del processo, individuare e formare i referenti (solitamente sono uno per ogni business unit aziendale) e monitorare le attività dell'azienda per garantire che il piano sia applicato correttamente.

Come preparare un piano di continuità operativa