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IT Service Provider e la ripartenza digitale del territorio

Intervista esclusiva con Giancarlo Gobbo, Area Manager Venezia presso ACS Data Systems, società italiana di eccellenza che grazie al progetto HPE Innovation Lab Next sta accompagnando le imprese verso una nuova, e innovativa, normalità.
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IT Service Provider e la ripartenza digitale del territorio

IT Service Provider e la ripartenza, digitale, del territorio… il caso ACS Data Systems

Un incontro, un confronto di estrema utilità e concretezza perché Giancarlo Gobbo è manager di grande esperienza e profonda conoscenza delle dinamiche che animano il tessuto industriale del Nord Est. E perché ACS Data Systems da tempo è al centro di una precisa strategia che vede nell’innovazione, nei servizi IT gestiti e nella trasformazione digitale i suoi motori più potenti. Un caso di eccellenza che va conosciuto da vicino; perché è da storie come queste che passa la capacità, vera, di adattamento alla nuova normalità da parte delle imprese italiane.

Intervista Giancarlo Gobbo Marco Lorusso

IT Service Provider e PMI, una relazione di valore

La prima e mai banale domanda, nel momento in cui la webcam si accende su questa incontro con Giancarlo Gobbo è rivolta alle richieste che le imprese del “suo” territorio stanno recapitando sul tavolo di ACS in questi mesi. «Il nostro territorio ha sofferto e sta soffrendo parecchio in questa fase di mercato. Molte imprese che operano in settori particolarmente strategici come alimentari, farmaceutico, medicale stanno performando molto bene. Ma in generale, i dati di Confindustria parlano di un calo di fatturato medio delle PMI pari ad un 30%».

Come state reagendo e che ruolo vi state ritagliando in questo scenario?

«Stiamo cercando di focalizzarci sulle migliori soluzioni disponibili da subito. - racconta Giancarlo - In questi mesi con convinzione abbiamo cercato di portare ai nostri clienti innovazione, informazione, cultura, supporto. Abbiamo fatto capire che l’assistenza ai sistemi e il servizio di ACS era sempre attivo nonostante il periodo non facile. Una continuità che, non a caso, oggi in questo reparto aziendale sta viaggiando a velocità sostenuta. All’interno di un simile trend, quello che stiamo cercando di spiegare alle imprese è che, nel cuore della accelerazione che ci spinge giustamente tutti verso il digitale… per ripartire, la sicurezza informatica è una delle priorità assolute. Gli attacchi sono sempre più sofisticati e oggi un “fermo operativo” legato ad un ransomware o un attacco phishing, rischia di fare molto più male rispetto a gennaio 2020... In questo ambito siamo protagonisti con una strategia che punta ad accompagnare le imprese verso un lavoro da remoto sempre più smart e sempre, appunto, più protetto e sicuro. Questo periodo ha insegnato alle aziende a lavorare in un modo nuovo che porta con se delle chiare necessità e risposte: risparmio di costi, maggiore produttività degli utenti da remoto, sicurezza dei dati… Ora è tempo di fare il salto di qualità verso la perfetta integrazione e gestione di questi ambienti digitali e fisici, che sono stati attivati inevitabilmente in grande fretta».

Il ruolo del CIO, la chiave di volta.

Nel cuore di questa corsa, nel cuore del valore e del supporto che ACS Data Systems sta cercando di offrire alle imprese italiane, c’è poi una relazione e un ruolo chiave che sta facendo tremendamente la differenza per molte aziende.
«Il ruolo del CIO è sempre più importante. – racconta Gobbo - Il digitale è il centro di gravità permanente della ripartenza e come tale prevede che la figura dell’IT evolva. Oggi il CIO, per portare in azienda il vero valore della trasformazione digitale, deve diventare un uomo anche di business, e non solo di tecnologia, con una visione strategica che gli permetta di incidere nelle decisioni a lungo termine. Si tratta di una figura che cambierà molto anche e soprattutto nei prossimi mesi. Da quello che vediamo già oggi, chi lo ha intuito si trova in una posizione di vantaggio sul mercato».

Dalla connettività al credito passando per GreenLake, gli snodi chiave per la ripartenza

Innovazione dunque, sicurezza, smart working, strategia digitale chiara per ripartire ma anche, e soprattutto, la capacità di superare due ostacoli complessi, classici e “tradizionali” per un Paese come l’Italia. Da una parte le infrastrutture di connettività e dall’altra il tema critico del credito.
«Il tema della connettività non è una novità di questa emergenza, si tratta di un problema cronico per il nostro territorio… da sempre. – racconta Giancarlo - Alcune filiere produttive e alcuni distretti non sono mai stati cablati in modo adeguato. Ma comunque le Imprese sono riuscite e tutt’oggi riescono a lavorare… Come ACS utilizziamo tecnologie abilitanti, acceleratori software e hardware oltre a servizi cloud “leggeri” che possono rendere efficace il servizio anche senza banda larga e con semplici connessioni ADSL. Riusciamo così a fornire servizi di qualità soprattutto grazie alla potenza e alla scalabilità propria del cloud computing. E in questa direzione continuiamo a sviluppare in modo consistente le nostre competenze interne per dare un supporto alle aziende sempre di alto livello».

IT Service Provider e supporto finanziario. Una sfida centrale

«Il tema è delicato. – conclude Gobbo - Il problema finanziario oggi è il problema con la “P” maiuscola. Le aziende sono state bloccate per mesi, ora devono ripartire senza avere incassato nulla in precedenza. Si tratta di trovare gli strumenti corretti per supportarle. Noi stessi puntiamo sulla nostra solidità finanziaria, come abilitatore per un’erogazione di un servizio di qualità. Siamo stati premiati per il terzo anno consecutivo come Azienda Top 500 da Il Sole 24ore per la qualità della nostra crescita sia in termine di risultati operativi che di nuove occupazioni oltre che dai bilanci sempre in AAA…. Siamo infatti convinti che la bontà di un’azienda generi una qualità di servizio sempre al massimo livello , offrendo piattaforme e strumenti “as a service” e “pay per use” con le quali stiamo sostenendo e supportando i nostri clienti in modalità contrattuale . Dalle postazioni di lavoro gestite al puro cloud computing, la nostra solidità finanziaria ci permette di essere presenti in modo concreto, costante, affidabile per aziende che cercano, non a caso, un IT a consumo per ottimizzare gli investimenti. Un supporto vitale in questo senso ci sta arrivando da HPE, con la quale abbiamo una collaborazione strategica e di partnership da anni. Siamo qualificati come Platinum Partner ed inseriti all’interno del progetto HPE innovation Lab Next. Un progetto che mette al centro le esigenze delle realtà imprenditoriali. E all’interno di questa partnership troviamo la soluzione GreenLake che prevede l’integrazione di una proposizione IT on premise presso il cliente, “regolata” tramite canone mensile sulla base di quanto spazio e potenza di calcolo vengono consumati. Una soluzione che si sta dimostrando dirompente nell’unire velocità, sicurezza locale, controllo (che i clienti chiedono sempre di più), ad un basso impatto finanziario».


Intervista pubblicata su sergentelorusso.it.

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